Dal 30 gennaio 2018 e fino al 9 febbraio 2018 le aziende possono presentare le domande per partecipare al bando digitalizzazione ed ottenere voucher a fondo perduto.
IL Bando digitalizzazione riguarda gli investimenti digitali della propria impresa e l’ammodernamento tecnologico e permette di ottenere dei voucher del valore massimo di € 10.000,00 a fondo perduto. Tra i servizi e soluzioni informatiche Cloud rientra il software gestionale Bman e l’utilizzo di Bshop relativo alla vendita online.
Imprese ammesse al bando digitalizzazione
Possono richiedere il voucher tutte le PMI con sede in Italia e iscritte al Registro delle Imprese, ad eccezione delle imprese di cui all’articolo 1 del Regolamento UE 1407/2013 (pesca e acquacoltura, agricoltura, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, esportazione).
La partecipazione avviene tramite invio sulla piattaforma appositamente creata ed entro 30 giorni dalla chiusura del bando (il 12 marzo) sarà pubblicato l’elenco delle imprese a cui è stato approvato il contributo.
Finalità del bando digitalizzazione
Il bando è rivolto a chi vuole migliorare l’efficienza aziendale, modernizzare la propria organizzazione del lavoro attraverso strumenti software ed hardware innovativi che possano favorire la semplificazione del lavoro o anche il telelavoro oppure sviluppare soluzioni di e-commerce. L’uso di tecnologia cloud è fondamentale per ottenere tali benefici. Le spese ammissibili sono quelle sostenute dopo l’assegnazione del voucher per l’acquisto, nel nostro caso, del software Bman soluzione cloud (vedi soluzioni).
Come ottenere il voucher
Le domande potranno essere presentate dalle imprese a partire dalle ore 10.00 del 30 gennaio 2018 e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018. Da oggi 15 gennaio è possibile accedere alla procedura informatica e compilare la domanda nell’apposita sezione “Accoglienza Istanze” e cliccando sulla misura “Voucher per la digitalizzazione” da qui https://agevolazionidgiai.invitalia.it/
Per accedere alla procedura informatica bisogna essere in possesso oltre che di una casella PEC attiva e registrata nel Registro delle imprese, anche della Carta nazionale dei servizi e del relativo PIN rilasciato con la stessa.